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Visualizzazione dei post da dicembre, 2015
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LA NASCITA DI CATTOLICA E LA FINE DELLA COMUNITÀ GIUDAICA                                                    Cocci di ceramica medioevale                                                     Tombe scavate nella roccia                                                                            Ruderi Stele araba. I pochi abitanti, rimasti sul monte della Giudecca, durante il XVI secolo vissero in condizione d’isolamento e abbandono fino a quando Blasco Isfar et Corilles non ritenne opportuno trasformare il villaggio di Ingastone (sorto nelle vicinanze della Giudecca) in Università . Per attirarli nella nuova Terra offrì loro delle terre da coltivare e la possibilità di assimilarsi agli altri coloni cristiani, provenienti da altri comuni siciliani. Per la novella Università era stato scelto il nome di Cattolica, al fine di rendere omaggio sia alla corte reale e sia all’arcivescovado di Palermo, manifestando l’intenzione di diffondere il cattolicesimo in q
FILASTROCCHE  (Tratte dal libro "Sotto la polvere del tempo" di Angela Zambito) Le filastrocche, a tema vario, solitamente venivano recitate o cantate dalle mamme ai bambini ed anche dai bambini e dai fanciulli singolarmente o a gruppi. Le ninne nanne, intessute di amore materno e musicalità, servivano a conciliare il sonno dei più piccoli. Erano tramandate da madre in figlia e ancor oggi resistono all’incuria del tempo. Addalalò, addalalò. Addalalò, addalalò, Addalalò, addalalò, lu sonnu veni pi 'ngannari st'addrevu e irisinni. Sunnuzzu ’ngannaturi 'nganna addrevi, 'ngannami 'st'addrevu pi 'u me beni, ca lu me beni eni tantu amatu, sonnu ti misi e chiantu t'ha livatu.        Addalalò, addalalò la naca è mamma, cu t'ama cchiù di mia, beddru t'inganna. ‘St'addreva beddra. 'St'addreva eni beddra, a la matina cogli li rosi e a tutti li duna, nni cogli un mazziteddr
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MONFORTE Il tenimento o feudo di Monfortis seu Platani prendeva il nome dalla collina che dominava tutto il territorio e dal fiume che ne segnava il confine. Per lungo tempo la località Monforte è rimasta misteriosa, né si è data tanta importanza all’affermazione di Raimondo Falci che Cattolica era stata costruita “ appiè di Monforte” . La collina ai cui piedi si estende Cattolica, altro non è che la località Principotto, oggi così chiamata perché, tra il XVIII e XIX secolo, sul pianoro soprastante c’era la dimora estiva del Principe. Gilberto Isfar et Corilles, infeudatosi della baronia di Siculiana, pensò d’estendere i propri domini nei territori confinanti, che nel XV secolo erano spopolati e insicuri. Con il beneplacito del re Alfonso il Magnanimo ottenne in enfiteusi dall’arcivescovo di Palermo il feudo o tenimento di Monforte de Platina: In nomen domini nostri Jesu Christi Amen, Dominice Incarnationis anno millesimo quatragentesimo tertio, mense dicembre decimo
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LETTERA DI DOMENICO BARONELLO Un  cordiale saluto  a tutti  i presenti e un ringraziamento  a padre Nino per la gentilezza che ha mostrato sempre nei riguardi di mamma e di papà e della nostra famiglia tutta.     Rivolgo a voi questo breve messaggio per spiegare il perché  di questa tela, dipinta in memoria di mamma. Innanzitutto ci tengo a precisare che è desiderio  di tutta la mia famiglia donarla alla Chiesa della Madonna del Santissimo Rosario. Io ho solo il merito di averla dipinta. Dopo la morte della mamma, io e i miei familiari parlavamo di cosa potevamo donare in memoria di mamma. Una nostra amica mi suggerì  di dipingere una madonna   e donarla alla chiesa.   Mi disse: ” Tua mamma ne sarebbe felice, perché era particolarmente devota alla Madonna del Rosario.   A nome mio e della nostra famiglia esprimo il desiderio di considerare questo dipinto come un dono offerto da tutte le mamme. Molte sono come la mia,  semplici   mamme  piene d’amore e preoccupazione per i loro
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LA CHIESA DELLA MADONNA DEL SANTISSIMO ROSARIO - Madonna del Santissimo Rosario , costruita nel 1638 in seguito ad una donazione di don Vincenzo del Bosco, duca di Misilmeri e marito della principessa Giovanna, su una preesistente chiesa, risalente al 1608. Una delle chiese più importanti è quella della Madonna del Rosario, eretta per dono di don Vincenzo Del Bosco e della consorte donna Giovanna Isfar et Corilles, Principessa di Cattolica. Nell'anno 1912 durante i lavori iniziati dal Sac. Giuseppe D'Angelo per l'ingrandimento della cappella di San Giuseppe, fu trovata la prima pietra di costruzione della chiesa con la seguente iscrizione: A.M.D.G.MO-MO Donante ill. et excell. Domino D. Vincentio Bosco Principe Catolicae et D. Ioanna eius uxor dilectissima Anno Domini MDCXXXVIII, Mense Martii in die Annuntiationis dominicae, quo tempore erat concionator R.P.F. Thomas Rossi Panorminatus et posuit primam lapidem pro structura domus. [1] I principi stabilirono di d