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CATTOLICA ERACLEA DAL 1920 AL 1930

 Cattolica Eraclea 1920-1930 (Tratto dal libro da Eraclea Minoa a Cattolica Eraclea) La fortuna politica della famiglia La loggia con l’avvento del fascismo venne meno. Enrico La loggia accusò di brogli elettorali il regime ed ebbe una lite furibonda con il gerarca fascista Storace. Per la sua condotta antifascista fu sottoposto a misure di prevenzione e costretto ad abbandonare l’attività politica per tutto il ventennio. Salvatore La Loggia fu l’ultimo sindaco eletto democraticamente, seguì la sorte del fratello Enrico e si ritirò dalla politica attiva. Con l’affermarsi del regime fascista, furono smantellati i consigli comunali, abolite le cariche di sindaco ed assessori e l’amministrazione comunale fu affidata ad un podestà di nomina prefettizia, indicato dai gerarchi fascisti. Dopo il sindaco Salvatore La Loggia, furono nominati vari Commissari Regionali, fino ad arrivare alla nomina del primo podestà: il notaio Antonino Tutino, che nel periodo pre-fascista aveva contrastato la pol