Interviste ad alcuni anziani
I principali problemi della
nostra comunità.
(Estratto dal libro "Da Eraclea Minoa a Cattolica" di Lorenzo Gurreri
I problemi,
che travagliano l'odierna comunità cattolicese, affondano le radici nella
storia. Disoccupazione, emigrazione, carenza d'acqua e pulizia delle strade
hanno da sempre tormentato la vita sociale e amministrativa di Cattolica
Eraclea. La disoccupazione odierna si diversifica da quella del passato, perché
investe classi sociali diverse. A essere principalmente colpiti dal fenomeno
non sono più i braccianti, gli agricoltori e gli operai generici, ma i giovani
diplomati, laureati e qualificati in genere, aspiranti a un lavoro di concetto
o dirigenziale. Valga per tutti l'esempio di giovani sindaci, assessori e
consiglieri comunali (cioè i dirigenti della nostra comunità), professori e
insegnanti, i quali, per trovare un lavoro sufficientemente rimunerativo, hanno
dovuto trasferirsi nelle regioni del Nord o nei paesi europei. Il fenomeno
della disoccupazione ha sempre generato l'emigrazione e, quindi, il conseguente
depauperamento della nostra popolazione. All'indomani della seconda guerra
mondiale una grave crisi occupazionale ha spinto i nostri concittadini a
emigrare verso il Canada. Il fenomeno si è verificato per tutta la Sicilia:
Emigra il contadino, non importa se mezzadro,
affittuario o piccolo proprietario, che, nella congiuntura bellica e
postbellica, aveva avuto occasione di mettere da parte un po' di quattrini e
magari aveva coronato il suo sogno di appagare la fame di terra con l'acquisto
di un piccolo fondo, e che poi, nel rapido giro di alcuni anni, si è visto
ridotto, come una volta, pieno di debiti, senza un reddito certo, carico di
tasse e di soprusi. Emigra l'artigiano, il piccolo esercente dissestato dal
tracollo dell’economia paesana, lo studente con scarsa prospettiva di una
sollecita occupazione, il giovane laureato consapevole delle sue possibilità ma
non disposto a sopportare il tempo lungo della sonnolenta vita paesana. L'emigrazione fu considerata come: Una valvola di
sicurezza contro la disoccupazione, la miseria, le agitazioni sociali, la
rivoluzione... Oggi, invece, si è più propensi a giudicarla come un depauperamento
del patrimonio demografico nazionale, una perdita di capitale prezioso, un
dannoso sperpero di energie.[1]
Tuttavia, non
bisogna trascurare che questo fenomeno ha prodotto dei vantaggi economici non
indifferenti, perciò va anche sottolineato l'aspetto positivo, dovuto alla diminuzione
della disoccupazione e l'incameramento di valuta pregiata proveniente
dall'estero.[2]
Il decennio
1956-1965 è stato il più clamoroso momento d’emigrazione di massa, tanto che la
popolazione si è ridotta dal 12.389 a 8360 abitanti. Molteplici furono le cause
che hanno determinato la fuga dei cattolicesi all’estero. Oltre ai problemi
comuni a tutti i piccoli paesi del Sud: povertà e mancanza di lavoro, la nostra
cittadina era anche angustiata da gravi: carenza cronica d’acqua potabile e
mancanza di fogne nei quartieri periferici di San Silvestro e Sant’Antonino.
Tutto ciò generava una condizione di vita giudicata insostenibile, perciò le
famiglie erano motivate a cercare fortuna altrove, principalmente in Canada.
Nell'ultimo
ventennio la nostra popolazione sembra essersi attestata sotto le cinquemila
anime. Nel censimento del 1991 sono stati censiti 6.186 abitanti, di cui
effettivamente presenti 4.711 e temporaneamente assenti per ragioni di lavoro
(in Germania e in diverse regioni italiane) 1.475. Nel censimento del
21.10.2001 i residenti nel comune erano 4.953 e, in questi ultimi anni, si sono
ulteriormente ridotti alla media di circa 50 abitanti l’anno. La predetta
diminuzione è causata sia da un numero minore di nati rispetto ai morti, sia
dall’emigrazione giovanile verso il Nord d’Italia. I dati concernenti i
censimenti effettuati dal dopoguerra a oggi sono i seguenti:
POPOLAZIONE
PRESENTE IN OCCASIONE DEI CENSIMENTI
O AL 31 DICEMBRE DEGLI ULTIMI ANNI.
ANNO
|
NUMERO
ABITANTI
|
ANNO
|
NUMERO
ABITANTI
|
ANNO
|
NUMERO
ABITANTI
|
1881
|
6.647
|
1964
|
8.545
|
1988
|
6.368
|
1901
|
8.092
|
1965
|
8.360
|
1991
|
6.109
|
1911
|
9.059
|
1966
|
8.396
|
1995
|
5.435
|
1921
|
8.157
|
1967
|
8.309
|
2000
|
4.669
|
1931
|
9.635
|
1968
|
8.273
|
2001
|
4.944
|
1936
|
9.856
|
1969
|
8.179
|
2002
|
4.890
|
1951
|
11.274
|
1971
|
6.363
|
2004
|
4.732
|
1953
|
11.601
|
1972
|
6.347
|
2005
|
4.569
|
1954
|
11.415
|
1973
|
6.799
|
2006
|
4.312
|
1955
|
12.389
|
1974
|
6.878
|
2007
|
4.235
|
1956
|
11.262
|
1975
|
6.926
|
2008
|
4.140
|
1957
|
11.138
|
1976
|
6.989
|
2009
|
4.090
|
1958
|
10.897
|
1977
|
7.002
|
20GENN.
|
4.083
|
1959
|
10.364
|
1978
|
7.052
|
|
|
1960
|
9.971
|
1979
|
7.052
|
|
|
1961
|
9.770
|
1980
|
7.057
|
|
|
In un convegno svoltosi a Cattolica, il prof. Francesco Renda faceva
notare come: Oggi, i giovani disoccupati sono i diplomati, i laureati, giovani studenti, cioè personale specializzato e che quindi
il problema dell'assorbimento, il problema del lavoro non è più quello di una
volta. Oggi, questi giovani non sono più disponibili a fare il lavoro, che
vengono a fare gli uomini provenienti dal terzo mondo… la nostra manodopera giovanile è una
manodopera qualificata, disponibile per una società moderna.[1]
Il problema
dell'occupazione giovanile va sempre più facendosi insolubile e genera
conflitti sociali non indifferenti. La nostra gioventù è quotidianamente spinta
a ricercare con affanno un posto di lavoro stabile e qualificato, a muoversi
politicamente e socialmente con una mentalità da commerciante. In questa
situazione il voto, proprio e dei familiari, rappresenta l'unica merce
per fare uno scambio, ovviamente non desiderato dai giovani ma imposto dai
politici o politicanti.
Questo modo di fare politica rappresenta la negazione d’ogni principio
di libertà e democrazia. Spesso e malvolentieri alle forze più vive e sane del
paese si apre una sola strada: quella dell’emigrazione. Pertanto, in ogni
parte del mondo non è difficile incontrare un cattolicese. Cattolica Eraclea
negli ultimi sessanta anni ha esportato non solo braccia, ma anche menti, non
solo operai generici ma uomini capaci di porsi alla guida della società in cui
vivono. Tra gli altri sono emigrati sindaci, consiglieri e dirigenti sindacali
del nostro paese.
[1] F.
Renda, Relazione tenuta al convegno su “
Cattolica Eraclea: Problemi sociali del dopoguerra, esodo degli anni cinquanta,
1990.
[1] F.
Renda, Relazione tenuta al convegno su “
Cattolica Eraclea: Problemi sociali del
dopoguerra, esodo degli anni cinquanta,
1990.
[2] Ibidem.