BIANCA TESSERI:UNA DONNA DAL GRANDE CUORE
BIANCA TESSERI : UNA DONNA DAL GRANDE CUORE.
Bianca Tesseri, conosciuta dal popolo come la signorina Malaria, all'alba della
Seconda Guerra Mondiale, nel 1942, venne
mandata dal Ministero della Salute a Cattolica Eraclea, d'appoggio al Dottor
Giuseppe Spoto per cercare di curare la malaria. In questa veste combattè
la malattia dell’epoca, girando per le
nostre case e per la campagna a distribuire il chinino a chi ne aveva di
bisogno. Assisteva, inoltre, la povera gente con vero spirito di crocerossina.
Praticava le iniezioni senza mai pretendere nulla per il suo operato e
regalando un sorriso a chi ne aveva più bisogno. Sembra opportuno riferire un
breve curriculum della sua vita,(che mi è stato gentilmente inviato da Claudio
Marzullo e Elena Spinello) per ricordarla alla popolazione di Cattolica
Eraclea, il paese che Bianca Tesseri ha amato con tutto il cuore.
È nata a Trieste il
15/09/1906 ed era la terza di quattro fratelli. Il Papà Oscar Delvecchio era
Ebreo ed era un Colonnello della Prima Guerra Mondiale. La mamma, figlia di un
Barone Austriaco, creato sul campo da Francesco Giuseppe (Imperatore d'Austria),
si chiamava Elisabetta Ticchesler (si pronuncia Tiscler) ed era cattolica
praticante. All'età di 17 anni andò a
lavorare all'Ospedale Pediatrico di Trieste dove conseguì il Diploma di
Infermiera. Nel 1926 fu mandata a Roma
dove intraprese altri corsi di specializzazione (Ferrista e Analista)
all'Ospedale Regina Elena.
A Roma conobbe il Suo
Unico Grande Amore della Sua Vita (Capitano d'Artiglieria) Gianni Rovetto.
Nel 1933 muore il
Padre della Signorina Bianca e, con l'avvento delle leggi razziali, il fratello
Guglielmo fu mandato ai lavori forzati, con la clausola che la madre doveva
produrre certificazione, dove si attestava la Cristianità fino alla settima
generazione. Per tale motivo, la mamma della signorina Bianca, con l'aiuto del
Vescovo di Trieste, riuscì a farsi tradurre in Italiano il cognome da
Ticchesler a Tesséri e, quindi, tenne il cognome Tesséri per il resto della sua
vita e ,in tal modo, la sua famiglia riuscì ad evitare la persecuzione nazista.
All'alba della Seconda
Guerra Mondiale, nel 1942, il fidanzato della Signorina Bianca, fu mandato in
Russia e Lei venne mandata dal Ministero
della Salute a Cattolica Eraclea, d'appoggio al Dottor Giuseppe Spoto per
cercare di curare la malaria.
Alla fine della
Seconda Guerra Mondiale dopo svariate sue ricerche, scoprì che il suo
fidanzato, risultava disperso in Guerra,per questo motivo, pur avendo avuto in seguito molti pretendenti, rimase Fedele al Suo Unico Grande Amore e non
si volle più sposare.
Nel suo stare a Cattolica Eraclea, oltre al suo impiego
statale, si dedicava all'aiuto sanitario dei paesani. Questo impegno lo
espletava con tanta devozione e generosità ovunque la chiamassero. Quando non
poteva raggiungere a piedi le case di campagna, lo faceva a dorso di mulo,
facendoselo prestare dal Signor Di Benedetto.
Essendo molto affezionata ai bambini, il Primo Aprile del
1952 prese in affido da un padre indigente una Bambina di 14 mesi che si chiama
Elena Spinello. In memoria della sua sorella morta in giovane età, la
soprannominò Rina e per gli amici Rirì. Con Amore di Mamma crebbe la bambina
con tanto affetto, la fece studiare, offrendole un avvenire.
Negli anni 60 - 70, si dedicò alla politica, sostenendo il
Partito Socialista Democratico Italiano (di Saragat) e per riflesso, migliorando le condizioni
sociali di alcuni compaesani. A metà degli anni 70 passò al MSI e militava
insieme al Signor Rosario Miceli (segretario del MSI di Cattolica Eraclea).
Vorrei ricordare ai compaesani che la Signorina Bianca in
tarda età conseguì la patente di guida e comprò dapprima una 600 FIAT, dopo una
Prinz L Bianca e dopo ancora un'altra 600 FIAT.
Trascorse gli ultimi anni della sua vita, curata dalla
figlia Rirì e circondata dall'affetto dei suoi Amati Cagnolini e Gattini.
Si spense il 29/07/1980 ed ad oggi, per volere del Dottor
Giacomo Spoto, riposa nella sua tomba di famiglia.