FRANCESCO RENDA: LO STORICO CHE TUTTA LA SICILIA C'INVIDIA.
FRANCESCO RENDA: LO
STORICO CHE TUTTA LA SICILIA C' INVIDIA.

“È nato e cresciuto in questo paese di contadini
e braccianti, figlio di contadini come del resto molti di noi. È rimasto in
paese fino all'età di quindici anni e se n’è allontanato per completare gli
studi".
Il Sindaco ha rievocato gli episodi più significativi dell'attività
sindacale e politica svolta a Cattolica da Francesco Renda, mettendo in luce il
rapporto di amicizia che lo legava a suo padre: Pietro Termine, amministratore
comunale per un lungo periodo.
Il moderatore prof. Lorenzo Gurreri ha posto l’accento sull'affetto che
il Prof. Francesco Renda nutriva verso il paese nativo, citando la sua risposta
a un’intervista su cosa per lui rappresentasse Cattolica: “Ognuno si forma nei primi dieci quindici anni,
ora io in questo periodo sono vissuto a Cattolica, quindi la mia formazione di
fondo si è realizzata in questo paese… per me Cattolica è la mia esistenza e in questo mio essere c’è il ricordo bello e quello brutto.”
Subito dopo ha preso la parola, l'Assessore Regionale Mariella Lo Bello,
vice Presidente della Regione, che ha portato il saluto suo e del Presidente
Rosario Crocetta. Inoltre, ha ricordato la figura e la storia di Francesco
Renda, nella sua qualità di dirigente sindacalista provinciale prima e
regionale poi.
Il dott. Antonio Priolo, dirigente del centro studi della C.G.I.L. di
Roma ha preso la parola e, dopo una breve introduzione, ha letto la lettera
inviata dal Prof. Salvatore Nicosia presidente dell'Istituto Antonio Gramsci di
Palermo, impossibilitato a partecipare al convegno per motivi familiari.
“Nella personalità di Renda, complessa e
poliedrica, si intrecciano indissolubilmente aspetti diversi, ma tra loro
coerenti. Egli ha operato nella sua attività una felice conciliazione di
ricerca, insegnamento universitario, impegno politico e sindacale, assumendo
con gli anni sempre più decisamente un ruolo di guida saggia e autorevole per
la parte intellettualmente e civilmente più attiva della società siciliana.
Insigne storico, ha dedicato innumerevoli saggi alla storia della Sicilia,
illuminandone aspetti particolari e fondamentali (I Fasci siciliani, le lotte
contadine del dopoguerra, il Giudaismo, l’espulsione dei Gesuiti, la mafia, il
banditismo), fino alla monumentale sintesi costituita dalla Storia della
Sicilia in 3 volumi”.
Ha partecipato alla manifestazione il Prof. Pietro Leo, illustre
cattedratico cattolicese, oggi in pensione, il quale ha sottolineato la
fraterna amicizia che lo legava a Francesco Renda. Nel ricordare la morte dell'illustre
storico, avvenuta il 12 maggio del 2013, il Prof. Pietro Leo ha affermato: “Vi sono morti che nel ricordo si perdono e
morti che nel ricordo rinascono; in realtà due volte muore l’uomo, una prima nel suo letto o fuori di
quello, una seconda nella memoria di coloro che l'hanno conosciuto e stimato.”
L’on. Angelo Capodicasa, dopo una breve sintesi della sua carriera
sindacale e politica, ha parlato delle varie sfaccettature della personalità
politica di Francesco Renda. Ha messo in luce come il nostro Maestro era sempre
prodigo di buoni consigli e come i giovani del Partito Comunista avevano in lui
un punto di riferimento.
Subito dopo hanno preso la parola l'on. Giovanni Panepinto e l’on. Margherita La Rocca, che hanno manifestato
la loro stima verso l’uomo politico, verso lo storico e verso il buon padre di famiglia.
In conclusione ha preso la parola l'arch. Marcello Renda che,
visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti i partecipanti alla
manifestazione per la loro presenza e per l’affetto mostrato nei riguardi del proprio
genitore.