INTERVISTA AL PROF. GASPARE IPPOLITO
INTERVISTA AL PROF. GASPARE IPPOLITO
Nato a Cattolica Eraclea il 1° aprile 1932. ,
Sindaco dall’1 marzo 1968 al 25.10.1970.
Cattolica Eraclea, Aprile 2010.
Domanda:- La sua attività politica risale al
1962, quando l’Amministrazione era guidata dall’on.le Giuseppe La Loggia. Che
cosa ricorda di quel periodo? Quali sono state le opere realizzate?
Risposta:- Premetto che ho aderito di buon grado
all’invito-intervista, fattomi dal carissimo prof. Lorenzo Gurreri, per parlare
della mia lunga esperienza politico-amministrativa che va dagli anni sessanta
ai novanta. Spero di poter contribuire ad allargare le conoscenze sulla nostra
storia, sulle nostre radici e sui valori umani e dare il mio contributo a
questa fatica letteraria del prof. Lorenzo Gurreri, che sarà pubblicata in
occasione del quattrocentesimo anniversario della fondazione del nostro Comune.
La mia attività amministrativa è iniziata con
l’amministrazione dell’on.le Giuseppe La Loggia, nella quale ricoprivo la
carica di V. Sindaco. Ricordo che ogni sabato, quando veniva l’on.le La loggia,
era un continuo via vai di cittadini che chiedevano sempre la soluzione di
qualche problema. Soprattutto si trattava di problemi di lavoro, perché c’era
una grave crisi occupazionale. Ricordo che in quel periodo sono state
realizzate moltissime trazzere con il finanziamento del nostro stesso
bilancio comunale, cui l’on.le La Loggia ha dato un’impostazione diversa da
quella che si dava, di solito, ai bilanci comunali, tanto che alcuni sindaci
dei paesi vicini (Montallegro e Raffadali) ci hanno imitato. L’on.le Giuseppe
La Loggia, che redigeva il bilancio della Regione Siciliana, ha voluto dal
basso capire e fare quello che era più opportuno per risolvere i problemi della
nostra comunità.
Le opere realizzate sono state tante, tra cui
numerosi cantieri di lavoro, la ristrutturazione interna della chiesa Madre, un
ponte sul torrente Platanello (Cappellania), che era crollato durante una
tempesta. Ha cercato anche di fare qualcosa di più per il paese, ma le continue
beghe, la lontananza dal Comune, gli altri suoi molteplici impegni (era anche
Consigliere di Stato e Presidente della Zecca), l’hanno costretto a dimettersi.
Domanda: Com’è nata la prestigiosa località
balneare di Minoa Eraclea?
Risposta:- È nata da una visita che ho fatto nel
1959 a Eraclea Minoa e precisamente sono andato con altri amici (il signor
Salvo Nicolò, capo dei vigili urbani, e il signor Mulé Antonino, assessore
comunale) a visitare il Torrione, da dove si dominava un’amplissima veduta del
mare e del panorama. Ho visto il bosco che era ancora molto piccolo e formava
tanti riquadri con i pini, le acacie e gli eucalipti e la spiaggia immensa e un
mare meraviglioso… ne sono rimasto affascinato! Poi nel 1963, quando il signor
notaio Antonino Marsala, mio amico da sempre, ha fatto comprare ad alcuni altri
amici e ha comprato egli stesso dei piccoli appezzamenti di terreno in contrada
Vizzì, io sono rimasto deluso del fatto che non mi aveva coinvolto e gliel’ho
fatto presente. Allora il notaio mi ha proposto l’eventuale acquisto di terreni
in vendita nella contrada di Minoa Eraclea. Si trattava di cinque salme in
contrada Piana e cinque in contrada Eraclea Minoa. Ho deciso subito di
acquistare il terreno di Eraclea per il mare, la spiaggia che mi affascinava,
il bosco che era meraviglioso! Perché nessuno ancora aveva avuto l’idea di
lanciare questa località? Perché era inaccessibile con le macchine, ma si
poteva raggiungere solo a dorso di mulo. Osservando attentamente la località,
ho intuito che si poteva rendere accessibile, utilizzando una pala meccanica e
così abbiamo deciso con il notaio Marsala di acquistarlo insieme e indiviso (20
maggio 1964). Così nel tempo a spese nostre, abbiamo ripianato le dune che
erano nella pianura confinante col bosco, abbiamo sistemato la strada di
accesso e quelle interne, abbiamo aperto con le relative autorizzazioni tre
strade verso il mare, provvedendo a recintarle per non danneggiare il bosco.
Ricordo che quando abbiamo aperto la prima strada mi si è presentato agli occhi
uno spettacolo meraviglioso: la spiaggia immensa con la sabbia color d’oro, su
cui si notavano le caratteristiche impronte dei gabbiani. Il mare era
limpidissimo, l’aria tersa e sullo sfondo a occidente s’intravedevano le
bianche rupi di Makara. Così è nata l’importante località balneare di Eraclea
Minoa.
Domanda: Lo sviluppo di Minoa Eraclea è stato
considerato uno degli obiettivi principali di tutte le amministrazioni
comunali. Cosa si è fatto fino ad ora e cosa occorre fare ancora?
Risposta:- Per lo sviluppo di Minoa, posso dire
quello che ho fatto io, quasi sempre in accordo con il notaio Marsala, e quello
che hanno fatto gli altri si può vedere, sempre che abbiano fatto qualcosa!
Sono contentissimo perché il mio sogno si è realizzato, nonostante l’invidia di
alcuni nostri concittadini, soprattutto nei miei confronti. Alcuni di loro
remavano contro lo sviluppo turistico di Minoa Eraclea. Per promuovere
l’immagine della località, abbiamo invitato Giulietta Masina, famosa attrice
moglie del regista Federico Fellini, e Sandro Paternostro, famoso giornalista
nostro corrispondente da Londra, i quali sono venuti volentieri a visitare la
nostra località e ne hanno apprezzato la bellezza incontaminata. Abbiamo, a
spese nostre, reso accessibili le strade ed elettrificato la zona. Abbiamo
contribuito a portarvi l‘acqua potabile. Abbiamo redatto, come Comune, un
programma di fabbricazione, approvato in tempi record, col quale si poteva
edificare nella zona con l’indice di 0,500 mc. per metro quadrato.
Domanda:- Che cosa occorre ancora fare per lo
sviluppo di Minoa Eraclea?
Risposta:- Creare occasioni di svago per i giovani e
per trattenere i turisti quanto più a lungo possibile. Oltre a visitare il
museo e il teatro greco, in simbiosi con il nostro Comune, si potrebbero
organizzare delle visite comode alle nostre chiese (soprattutto San Calogero),
alle zolfare, alla miniera di sale e ai nostri siti archeologici, quali la
Giudecca, Collerotondo, la riserva naturale del Platani e le altre località
ricche di storia.
Domanda: I rapporti con gli avversari politici
erano conflittuali come oggi o si mantenevano su un piano di rispetto
reciproco? Ricorda qualche episodio particolare?
Risposta:- I rapporti con gli avversari politici non
erano per niente conflittuali e, comunque, si mantenevano entro i limiti della
democrazia politica. In particolare, ricordo due episodi: il primo quando
all’opposizione c’era il dott. Nino Renda, (personalità di spicco nel P. C. I.
locale e persona molto preparata), il quale una mattina è venuto al Comune per
esaminare il registro delle licenze edilizie (allora si chiamavano così),
perché immaginava chissà quali imbrogli. E quando sono arrivato, (mi recavo
tutti i giorni in Comune perché volevo amministrare trattando il popolo
democraticamente, con la porta della stanza del Sindaco sempre aperta e non
c’era alcuna attesa da fare per entrare e partecipare alla discussione per la
soluzione di qualche problema), ho trovato il consigliere Antonino Renda che discuteva
animatamente con il tecnico comunale dr. Pippo Gibilaro, il quale non poteva
fargli vedere il registro richiesto senza l’autorizzazione del Sindaco.
Immediatamente, ho salutato con tanto rispetto il dr Renda ed ho chiesto al
tecnico comunale il motivo della discussione. Dopo averlo conosciuto, ho
pregato Pippo Gibilaro di consegnare il registro in argomento al richiedente,
con preghiera di portarselo a casa, esaminarlo con comodo e poi riportarlo. A
questo punto il dr. Renda, con tanta signorilità, mi ha detto: “Non lo voglio
più nemmeno guardare!” E se n’è andato molto contento e soddisfatto. Io ero
solito trattare tutti con grande rispetto, poveri o ricchi, democristiani o
comunisti o di altre forze politiche. Devo dire anche, a onor del vero, che tutti
gli avversari politici collaboravano per la risoluzione dei problemi del nostro
Comune. Cito per tutti l’on.le Francesco Renda che allora, nella sua qualità di
deputato regionale, su mia richiesta si è interessato per chiarire se, in
seguito al terremoto del 1968, il nostro Comune dovesse essere considerato
terremotato o no. Inoltre, ho sempre presente anche il ricordo di due
amministratori popolani: il primo comunista e il secondo democristiano. Ricordo
molto bene il sig. Pietro Termine, comunista, molto vicino ai poveri,
cortesissimo con tutti e rispettosissimo, per il quale non esistevano
difficoltà per risolvere i problemi della gente. Quando sorgevano contrasti tra
i nostri partiti, c’incontravamo e riuscivamo a risolvere tutto, adoperando il
buon senso. Altrettanto bene, ricordo il sig. Rosario Gurreri, il quale era con
tutti gentilissimo e risolveva con grande esperienza e perseveranza quasi tutti
i problemi della povera gente. Conosceva tutti per nome e cognome, era dotato
di grande memoria e acuta intelligenza e spesso, per ricordarmi la realtà in
cui operavamo, mi diceva: “Caro professore, a tempi di pira: zu Pe’, zu Pe’
chi beddri pira c’avemu! Fineru li pira è finì ‘u zu Pe’!” Questo per far
capire che quando una persona è in auge e la gente ne ha bisogno, viene
ossequiata, ma dopo, finite l’auge e la possibilità di fare del bene, finisce
anche la riconoscenza della gente. Un altro episodio che ricordo con tanto
affetto è quello in cui il signor Rosario Gurreri, interrogato dal segretario
provinciale della D. C. prof. Antonio Nicosia a quale corrente appartenesse, ha
risposto con fermezza: “Sono della corrente del prof. Ippolito.” Di questo fatto sono rimasto molto grato
all’assessore Rosario Gurreri.
Domanda:- Quali sono le opere realizzate durante il
periodo in cui ha amministrato il paese?
Risposta:- Molte sono le opere realizzate con
l’aiuto degli amministratori locali e principalmente degli onorevoli: Angelo
Bonfiglio, Calogero Mannino e Totò Sciangula. Con l’assessore Gurreri abbiamo
istituito, superando gli ostacoli posti da qualcuno della nostra stessa
maggioranza, il mercato del venerdì, per dare alla gente la possibilità di
comprare le varie merci a prezzi vantaggiosi. Con l’aiuto dell’on.le Mannino
abbiamo realizzato la strada che da Croce Trazzera porta al Museo di Minoa,
trasformando un’antica strada poderale in pessime condizioni a strada
provinciale. Successivamente, l’on.le Bonfiglio, assessore regionale ai lavori
pubblici, ha finanziato la sistemazione di tutte le strade interne di Eraclea
Minoa, mentre il Presidente della Provincia Regionale di Agrigento dott. Simone
Di Paola ha finanziato la costruzione di una bretella per migliorare la vecchia
strada che portava a Minoa Eraclea e a Cattolica, il risanamento dei quartieri
San Silvestro, Mercede e Oreto. La condotta dell’acqua potabile a Minoa Eraclea
è stata realizzata grazie all’interessamento dell’onorevole Sciangula.
Domanda: Se potesse ritornare indietro nel tempo,
c’è qualcosa che eviterebbe di fare?
Risposta:- Se potessi ritornare indietro nel tempo,
rifarei al meglio tutte le cose che ho fatto, tranne giocare e fumare, e mi
sforzerei di migliorare il mio carattere, per certi aspetti difficile, cercando
di amare di più il mio prossimo, nei confronti del quale posso avere fallato, come scrisse il Manzoni, e per i miei
errori chiedo perdono con tutto il cuore.