LA CHIESA DELLA MADONNA DEL SANTISSIMO ROSARIO


- Madonna del Santissimo Rosario, costruita nel 1638 in seguito ad una donazione di don Vincenzo del Bosco, duca di Misilmeri e marito della principessa Giovanna, su una preesistente chiesa, risalente al 1608.
Una delle chiese più importanti è quella della Madonna del Rosario, eretta per dono di don Vincenzo Del Bosco e della consorte donna Giovanna Isfar et Corilles, Principessa di Cattolica. Nell'anno 1912 durante i lavori iniziati dal Sac. Giuseppe D'Angelo per l'ingrandimento della cappella di San Giuseppe, fu trovata la prima pietra di costruzione della chiesa con la seguente iscrizione: A.M.D.G.MO-MO Donante ill. et excell. Domino D. Vincentio Bosco Principe Catolicae et D. Ioanna eius uxor dilectissima Anno Domini MDCXXXVIII, Mense Martii in die Annuntiationis dominicae, quo tempore erat concionator R.P.F. Thomas Rossi Panorminatus et posuit primam lapidem pro structura domus.[1]
I principi stabilirono di dotare la chiesa parrocchiale, diventata Matrice e sede dell’Arcipretura, di una rendita di 40 onze annuali e, in accordo con le autorità ecclesiastiche, si riservarono il diritto ereditario di patronato, consistente nel segnalare il parroco da nominare arciprete. 
La chiesa, dedicata a Maria Santissima del Rosario, ha fatto da Matrice fino al 1760. La facciata principale è caratteristica, presenta un rosone al centro, sormontato da un campanile a tre sezioni. Artisticamente interessante per le tre navate interne, per un piccolo altare ligneo e per le tele che in essa sono custodite: San Giovanni Battista, La Madonna penitente, S. Tommaso D’Aquino e Santa Cecilia, opere del pittore Raffaello Politi. Recentemente il pittore scenografo Domenico Baronello, residente a Toronto, ha donato alla chiesa una tela raffigurante la Madonna del Rosario. Inoltre, in questa chiesa sono state tumulate le salme del marchese Gaspare Borsellino, primo Pro-Conservatore della Terra di Cattolica, e della moglie.
- San Calogero e l’annesso Calvario (una delle meraviglie della cittadina), costruiti nel 1696 sulla collina che sorge in vicinanza dell’attuale cimitero, alla periferia del paese, da un eremita proveniente da Santo Stefano. Degne di nota sono le edicole votive che si trovano sul lato destro della strada sterrata che porta in cima alla collina. Il Calvario è uno dei più caratteristici della provincia di Agrigento ed è famoso per la somiglianza con il sito, dove Gesù fu messo in croce.



[1] R.Falci, 34 e G. Castronovo, 21.

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