LETTERA DI DOMENICO BARONELLO


Un  cordiale saluto  a tutti  i presenti e un ringraziamento  a padre Nino per la gentilezza che ha mostrato sempre nei riguardi di mamma e di papà e della nostra famiglia tutta.     Rivolgo a voi questo breve messaggio per spiegare il perché  di questa tela, dipinta in memoria di mamma. Innanzitutto ci tengo a precisare che è desiderio  di tutta la mia famiglia donarla alla Chiesa della Madonna del Santissimo Rosario. Io ho solo il merito di averla dipinta. Dopo la morte della mamma, io e i miei familiari parlavamo di cosa potevamo donare in memoria di mamma. Una nostra amica mi suggerì  di dipingere una madonna   e donarla alla chiesa.   Mi disse: ” Tua mamma ne sarebbe felice, perché era particolarmente devota alla Madonna del Rosario.   A nome mio e della nostra famiglia esprimo il desiderio di considerare questo dipinto come un dono offerto da tutte le mamme. Molte sono come la mia,  semplici   mamme  piene d’amore e preoccupazione per i loro figli,  soprattutto per quelli lontani. Questa  non è una tela in onore  solo di Maria Miceli Baronello, ma anche di tutte le altre mamme che non hanno un figlio pittore, ma come la mia meritano di essere ricordate  e onorate!  Non le faremmo onore se non fosse così e quest’offerta perderebbe tutto il suo significato. Così,  da oggi,  mi auguro che l’intera cittadinanza  potrà vedere ed apprezzare  questo nostro  piccolo gesto, fatto in onore di tutte le mamme presenti e di quelle che ci hanno lasciato.  
Toronto, 03.12.2015

                                                                     Domenico Baronello

PRESENTAZIONE
Sono stato delegato dal pittore Mimmo Baronello a presentare a voi tutti il quadro della Madonna del Rosario, che il nostro concittadino, da anni residente a Toronto, dove si è affermato come scenografo e pittore, ha realizzato in memoria della mamma Maria Miceli Baronello e  ha donato alla nostra Chiesa.
La tela 100x70, dipinta con colori ad olio,  è ricca di tanti simboli che ci richiamano alle caratteristiche della nostra Santa Madre. Mimmo mi ha comunicato come è nata quest’opera con poche semplici parole: “Quando ho iniziato a dipingerla pensavo di fare una Madonna  Addolorata, un po’ per il mio stato d’animo, un po’ per il giorno in cui mamma ci ha lasciato  (il Venerdi Santo), ma pian pianino mi sono reso conto che era il cuore di Maria  che più rappresentava mamma. E non poteva mancare quel rosario che è stato una costante della sua e della nostra intera vita. Non credo sia passato un giorno che mamma non lo recitasse. Le rose e i rametti di menta della ghirlanda spoglia rappresentano la semplicità ed erano anche le sue piante preferite. Mamma ha sempre trovato nella fede una grande forza   e un rifugio sicuro. Ecco il perché di quel grande cuore d oro”.
Osservando il quadro potrete notare come il numero tre sia uno dei motivi dominanti. Tre sono le candele che rappresentano la Santissima Trinità e il tre viene indicato con il gesto della mano. L’immagine ci mostra una figura un po’ allungata, costruita dentro un triangolo, poiché il pittore non ha voluto fare un quadro fintamente classico e anticato.
Due particolari hanno suscitato la mia attenzione: il grande cuore immacolato e le candele poste sopra la testa. Il cuore di Maria rappresenta il rifugio di tutta l’umanità. Nei momenti di bisogno tutti i credenti ci si accostano e chiedono aiuto, così come faceva la signora Maria Miceli Baronello.
Le tre candele, contornate da una corona di spine, oltre a rappresentare la Santissima Trinità, ci ricordano: la candela del profeta che annuncia la nascita di Maria e Gesù; la candela dei pastori, che furono i primi a conoscere e comunicare la nascita di Gesù, e la candela degli angeli, che annunciarono la lieta novella in tutto il mondo.  Le candele annunciano l’avvicinarsi del Natale e rappresentano un inno alla natura che riprende vita, un inno alla luce che vince le tenebre.
Altri particolari interessanti e la bellezza dell’opera di Mimmo Baronello li potrete notare direttamente e, pertanto, termino questo mio breve intervento con un’esclamazione di gioia: Viva Maria Santissima del Rosario.
                                                                         Lorenzo Gurreri

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