Come è nata la spiaggia di Minoa Eraclea
Tratto dal libro di Lorenzo Gurreri "Dalla fine della seconda guerra mondiale ai nostri giorni - Storia di Cattolica Eraclea attraverso interviste ai protagonisti.
Nel 1969 il
consiglio comunale approvò il piano d’espansione turistica per la
zona di Eraclea Minoa, suscitando vivaci polemiche tra l'opposizione,
che mirava a salvaguardare la bellezza naturale dell’ambiente e a
non consentire la speculazione edilizia, e la maggioranza desiderosa
di sfruttare il patrimonio culturale e paesaggistico, per migliorare
le condizioni economiche del paese. Altro argomento, considerato il
pomo della discordia nelle file della D. C., fu l’individuazione
dei terreni su cui sarebbe dovuto sorgere l’aeroporto che il
governo intendeva costruire in provincia di Agrigento. Il Sindaco
suggeriva la piana Vizzì, alcuni consiglieri la contrada Borangio.
La proposta del Sindaco non fu accolta, quella dei consiglieri non fu
messa ai voti e l’aeroporto rimase un sogno nel cassetto.
INTERVISTA AL
PROF. GASPARE IPPOLITO
Nato a Cattolica
Eraclea il 1° aprile 1932.
Sindaco dal 1°
marzo 1968 al 25.10.1970.
Cattolica Eraclea,
Aprile 2010.
Domanda:-
La
sua attività politica risale al 1962, quando l’Amministrazione era
guidata dall’on.le Giuseppe La Loggia. Che cosa ricorda di quel
periodo? Quali sono state le opere realizzate?
Risposta:-
Premetto che ho aderito di buon grado all’invito-intervista,
fattomi dal carissimo Prof. Lorenzo Gurreri, per parlare della mia
lunga esperienza politico-amministrativa che va dagli anni sessanta
ai novanta. Spero di poter contribuire ad allargare le conoscenze
sulla nostra storia, sulle nostre radici e sui valori umani e dare il
mio contributo a questa fatica letteraria del Prof. Lorenzo Gurreri,
che sarà pubblicata in occasione del quattrocentesimo anniversario
della fondazione del nostro Comune.
La
mia attività amministrativa è iniziata con l’amministrazione
dell’on.le Giuseppe La Loggia, nella quale ricoprivo la carica di
V. Sindaco. Ricordo che ogni sabato, quando veniva l’on.le La
loggia, era un continuo via vai di cittadini che chiedevano sempre la
soluzione di qualche problema. Soprattutto si trattava di problemi di
lavoro, perché c’era una grave crisi occupazionale. Ricordo che in
quel periodo sono state realizzate moltissime trazzere
con il finanziamento del nostro stesso bilancio comunale, cui l’on.le
La Loggia ha dato un’impostazione diversa da quella che si dava, di
solito, ai bilanci comunali, tanto che alcuni sindaci dei paesi
vicini (Montallegro e Raffadali) ci hanno imitato. L’on.le Giuseppe
La Loggia, che redigeva il bilancio della Regione Siciliana, ha
voluto dal basso capire e fare quello che era più opportuno per
risolvere i problemi della nostra comunità.
Le opere realizzate
sono state tante, tra cui numerosi cantieri di lavoro, la
ristrutturazione interna della chiesa Madre, un ponte sul torrente
Platanello (Cappellania), che era crollato durante una tempesta. Ha
cercato anche di fare qualcosa di più per il paese, ma le continue
beghe, la lontananza dal Comune, gli altri suoi molteplici impegni
(era anche Consigliere di Stato e Presidente della Zecca), l’hanno
costretto a dimettersi.
Domanda:-
Com’è
nata la prestigiosa località balneare di Minoa Eraclea?
Risposta:- È
nata da una visita che ho fatto nel 1959 a Eraclea Minoa e
precisamente sono andato con altri amici (il signor Salvo Nicolò,
capo dei vigili urbani, e il signor Mulé Antonino, assessore
comunale) a visitare il Torrione, da dove si dominava un’amplissima
veduta del mare e del panorama. Ho visto il bosco che era ancora
molto piccolo e formava tanti riquadri con i pini, le acacie e gli
eucalipti e la spiaggia immensa e un mare meraviglioso… ne sono
rimasto affascinato! Poi nel 1963, quando il signor notaio Antonino
Marsala, mio amico da sempre, ha fatto comprare ad alcuni altri amici
e ha comprato egli stesso dei piccoli appezzamenti di terreno in
contrada Vizzì, io sono rimasto deluso del fatto che non mi aveva
coinvolto e gliel’ho fatto presente. Allora il notaio mi ha
proposto l’eventuale acquisto di terreni in vendita nella contrada
di Minoa Eraclea. Si trattava di cinque salme in contrada Piana e
cinque in contrada Eraclea Minoa. Ho deciso subito di acquistare il
terreno di Eraclea per il mare, la spiaggia che mi affascinava, il
bosco che era meraviglioso! Perché nessuno ancora aveva avuto l’idea
di lanciare questa località? Perché era inaccessibile con le
macchine, ma si poteva raggiungere solo a dorso di mulo. Osservando
attentamente la località, ho intuito che si poteva rendere
accessibile, utilizzando una pala meccanica e così abbiamo deciso
con il notaio Marsala di acquistarlo insieme e indiviso (20 maggio
1964). Così nel tempo a spese nostre, abbiamo ripianato le dune che
erano nella pianura confinante col bosco, abbiamo sistemato la strada
di accesso e quelle interne, abbiamo aperto con le relative
autorizzazioni tre strade verso il mare, provvedendo a recintarle per
non danneggiare il bosco. Ricordo che quando abbiamo aperto la prima
strada mi si è presentato agli occhi uno spettacolo meraviglioso: la
spiaggia immensa con la sabbia color d’oro, su cui si notavano le
caratteristiche impronte dei gabbiani. Il mare era limpidissimo,
l’aria tersa e sullo sfondo a occidente s’intravedevano le
bianche rupi di Makara. Così è nata l’importante località
balneare di Eraclea Minoa.
Domanda:-
Lo
sviluppo di Minoa Eraclea è stato considerato uno degli obiettivi
principali di tutte le amministrazioni comunali. Cosa si è fatto
fino ad ora e cosa occorre fare ancora?
Risposta:-
Per lo sviluppo di Minoa, posso dire quello che ho fatto io, quasi
sempre in accordo
con il notaio Marsala, e quello che hanno fatto gli altri si può
vedere, sempre che abbiano fatto qualcosa! Sono contentissimo perché
il mio sogno si è realizzato, nonostante l’invidia di alcuni
nostri concittadini, soprattutto nei miei confronti. Alcuni di loro
remavano contro lo sviluppo turistico di Minoa Eraclea. Per
promuovere l’immagine della località, abbiamo invitato Giulietta
Masina, famosa attrice moglie del regista Federico Fellini, e Sandro
Paternostro, famoso giornalista nostro corrispondente da Londra, i
quali sono venuti volentieri a visitare la nostra località e ne
hanno apprezzato la bellezza incontaminata. Abbiamo, a spese nostre,
reso accessibili le strade ed elettrificato la zona. Abbiamo
contribuito a portarvi l‘acqua potabile. Abbiamo redatto, come
Comune, un programma di fabbricazione, approvato in tempi record, col
quale si poteva edificare nella zona con l’indice di 0,500 mc. per
metro quadrato.
Domanda:-
Che
cosa occorre ancora fare per lo sviluppo di Minoa Eraclea?
Risposta:-
Creare occasioni di svago per i giovani e per trattenere i turisti
quanto più a lungo possibile. Oltre a visitare il museo e il teatro
greco, in simbiosi con il nostro Comune, si potrebbero organizzare
delle visite comode alle nostre chiese (soprattutto San Calogero),
alle zolfare, alla miniera di sale e ai nostri siti archeologici,
quali la Giudecca, Collerotondo, la riserva naturale del Platani e le
altre località ricche di storia.
Domanda:-
I
rapporti con gli avversari politici erano conflittuali come oggi o si
mantenevano su un piano di rispetto reciproco? Ricorda qualche
episodio particolare?
Risposta:-
I rapporti con gli avversari politici non erano per niente
conflittuali e, comunque, si mantenevano entro i limiti della
democrazia politica. In particolare, ricordo due episodi: il primo
quando all’opposizione c’era il Dott. Nino Renda, (personalità
di spicco nel P. C. I. locale e persona molto preparata), il quale
una mattina è venuto al Comune per esaminare il registro delle
licenze edilizie (allora si chiamavano così), perché immaginava
chissà quali imbrogli. E quando sono arrivato, (mi recavo tutti i
giorni in Comune perché volevo amministrare trattando il popolo
democraticamente, con la porta della stanza del Sindaco sempre aperta
e non c’era alcuna attesa da fare per entrare e partecipare alla
discussione per la soluzione di qualche problema), ho trovato il
consigliere Antonino Renda che discuteva animatamente con il tecnico
comunale dr. Pippo Gibilaro, il quale non poteva fargli vedere il
registro richiesto senza l’autorizzazione del Sindaco.
Immediatamente, ho salutato con tanto rispetto il dr Renda ed ho
chiesto al tecnico comunale il motivo della discussione. Dopo averlo
conosciuto, ho pregato Pippo Gibilaro di consegnare il registro in
argomento al richiedente, con preghiera di portarselo a casa,
esaminarlo con comodo e poi riportarlo. A questo punto il dr. Renda,
con tanta signorilità, mi ha detto: “Non lo voglio più nemmeno
guardare!” E se n’è andato molto contento e soddisfatto. Io ero
solito trattare tutti con grande rispetto, poveri o ricchi,
democristiani o comunisti o di altre forze politiche. Devo dire
anche, a onor del vero, che tutti gli avversari politici
collaboravano per la risoluzione dei problemi del nostro Comune. Cito
per tutti l’on.le Francesco Renda che allora, nella sua qualità di
deputato regionale, su mia richiesta si è interessato per chiarire
se, in seguito al terremoto del 1968, il nostro Comune dovesse essere
considerato terremotato o no. Inoltre, ho sempre presente anche il
ricordo di due amministratori popolani: il primo comunista e il
secondo democristiano. Ricordo molto bene il sig. Pietro Termine,
comunista, molto vicino ai poveri, cortesissimo con tutti e
rispettosissimo, per il quale non esistevano difficoltà per
risolvere i problemi della gente. Quando sorgevano contrasti tra i
nostri partiti, c’incontravamo e riuscivamo a risolvere tutto,
adoperando il buon senso. Altrettanto bene, ricordo il sig. Rosario
Gurreri, il quale era con tutti gentilissimo e risolveva con grande
esperienza e perseveranza quasi tutti i problemi della povera gente.
Conosceva tutti per nome e cognome, era dotato di grande memoria e
acuta intelligenza e spesso, per ricordarmi la realtà in cui
operavamo, mi diceva: “Caro
professore, a tempi di pira: zu Pe’, zu Pe’ chi beddri pira
c’avemu! Fineru li pira è finì ‘u zu Pe’!” Questo
per far capire che quando una persona è in auge e la gente ne ha
bisogno, viene ossequiata, ma dopo, finite l’auge e la possibilità
di fare del bene, finisce anche la riconoscenza della gente. Un altro
episodio che ricordo con tanto affetto è quello in cui il signor
Rosario Gurreri, interrogato dal segretario provinciale della D. C.
Prof. Antonio Nicosia a quale corrente appartenesse, ha risposto con
fermezza: “Sono
della corrente del Prof. Ippolito.” Di
questo fatto sono rimasto molto grato all’assessore Rosario
Gurreri.
Domanda:-
Quali sono le opere realizzate durante il periodo in cui ha
amministrato il paese?
Risposta:-
Molte sono le opere realizzate con l’aiuto degli amministratori
locali e principalmente degli onorevoli: Angelo Bonfiglio, Calogero
Mannino e Totò Sciangula. Con l’assessore Gurreri abbiamo
istituito, superando gli ostacoli posti da qualcuno della nostra
stessa maggioranza, il mercato del venerdì, per dare alla gente la
possibilità di comprare le varie merci a prezzi vantaggiosi. Con
l’aiuto dell’on.le Mannino abbiamo realizzato la strada che da
Croce Trazzera porta al Museo di Minoa, trasformando un’antica
strada poderale in pessime condizioni a strada provinciale.
Successivamente, l’on.le Bonfiglio, assessore regionale ai lavori
pubblici, ha finanziato la sistemazione di tutte le strade interne di
Eraclea Minoa, mentre il Presidente della Provincia Regionale di
Agrigento Dott. Simone Di Paola ha finanziato la costruzione di una
bretella per migliorare la vecchia strada che portava a Minoa Eraclea
e a Cattolica, il risanamento dei quartieri San Silvestro, Mercede e
Oreto. La condotta dell’acqua potabile a Minoa Eraclea è stata
realizzata grazie all’interessamento dell’onorevole Sciangula.
Domanda:-
Se
potesse ritornare indietro nel tempo, c’è qualcosa che eviterebbe
di fare?
Risposta:-
Se potessi ritornare indietro nel tempo, rifarei al meglio tutte le
cose che ho fatto, tranne giocare e fumare, e mi sforzerei di
migliorare il mio carattere, per certi aspetti difficile, cercando di
amare di più il mio prossimo, nei confronti del quale
posso avere fallato,
come scrisse il Manzoni, e per i miei errori chiedo perdono con tutto
il cuore.