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... Un carabiniere informò il comandante che erano lì per fare una denuncia. Il maresciallo li fece accomodare nel suo ufficio. 9 Parlando in corretto italiano, Assan Kery si rivolse al comandante: "Siamo qui per denunciare il pestaggio subito da mio figlio a opera di una ronda di scalmanati e di un vigile urbano". Il maresciallo Caruso, osservò bene il giovane e vide che aveva un occhio tumefatto. Diede ordine al suo assistente di registrare la conversazione. Rivolto al giovane chiese: "Come ti chiami?". "Assan Mohammed", rispose il giovane. "Cosa ti è successo? ". "Mi trovavo vicino alla scuola Garibaldi, dove frequento un corso serale. Alcuni razzisti si sono avvicinati minacciosamente. Ho capito che avevano brutte intenzioni, mi volevano menare, istintivamente ho cercato di allontanarmi. Mi hanno inseguito, fermato e malmenato, senza darmi spiegazioni. Poi mi hanno perquisito, pensando che avessi della droga. Non hanno trovato nulla e mi hanno lasciato andare, minacciandomi, che, se avessi riferito a qualcuno quanto mi era accaduto, la prossima volta sarebbe stato peggio". "Hai riconosciuto i tuoi aggressori?". "Uno di loro era un vigile urbano, alto e con gli occhi azzurri. Un altro era un ragazzo giovane sui venti anni, capelli rasati e giubbotto di pelle. Inveiva più di tutti contro di me, dicendomi che ero uno sporco negro e me ne dovevo andare a casa mia. I compagni lo chiamavano Giulio. Degli altri che mi hanno malmenato non so dire niente". "Faremo delle indagini e scopriremo gli autori di questo pestaggio". Dopo aver fatto firmare a entrambi la denuncia contro ignoti, il maresciallo li congedò, assicurando loro che non ci sarebbero state altre aggressioni.

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